Strage Roma, una delle vittime amica di Meloni: le parole della Premier

Una riunione di condominio trasformatasi in una strage nella quale sono morte tre persone, tra queste una amica della Premier Meloni che su Facebook esprime dolore e rabbia per questa morte insensata

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Giorgia Meloni e Nicoletta Golisano (foto Facebook)

Doveva essere semplicemente una riunione di condominio di proprietari di case di un comprensorio in provincia di Rieti, affacciato sul Lago del Turano. E invece si è trasformata in una tragedia con tre persone rimaste uccise e quattro feriti.

A compiere la strage, che se l’arma rubata al poligono di Roma Nord non si fosse inceppata sarebbe potuta essere ancora più grave, un uomo di 57 anni: Claudio Campiti. I motivi, secondo le prime ricostruzioni, sono da ricercare nei disturbi di cui l’uomo soffriva dalla morte per incidente del figlio adolescente che si sono trasformati in acredine e ossessione nei confronti del consorzio del reatino in cui viveva. Una delle vittime, Nicoletta Golisano, era una cara amica della premier Meloni.

“Era una mia amica, non è giusto morire così” le parole di Giorgia Meloni su Facebook

Le notizie riguardo la strage avvenuta nella zona Fidene di Roma si sono rincorse sulle varie testate e sui social. Particolarmente toccata dalla tragedia la premier Giorgia Meloni. Una delle vittime, infatti, era una sua cara amica e queste sono le parole che Meloni scrive nel ricordo non solo della famiglia della sua amica ma anche delle altre famiglie coinvolte: “Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma. Nicoletta era mia amica. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte.

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E più avanti: “Eppure la parola “giustizia” non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così. Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così”. Le altre due donne vittime della follia sono Elisabetta Silenzi, 55 anni che viveva ad Ariccia, e Sabina Sperandio, di 71 anni. Una quarta donna colpita alla testa da un proiettile sparato da Campiti è ricoverata presso l’Ospedale Sant’Andrea. Un altro dei presenti alla sparatoria, un uomo di 65 anni, è stato invece ricoverato al Pertini a causa di un malore provocato dallo shock.

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