Bonus 5500 euro per i deputati: ecco cosa potranno fare i parlamentari con i soldi a disposizione
Babbo Natale e la Befana sono arrivati in anticipo alla Camera dei deputati visto che sono previsti molti doni per i diretti interessati come tablet, smartphone, cuffiette e tanto altro. La notizia sta facendo il giro d’Italia e sta facendo molto discutere dal momento che sono presenti nel nostro Paese condizioni di marginalità non indifferenti, altre disastrose in alcune scuole ed ancora una volta vi è un divario pazzesco.
Eppure, 400 onorevoli avranno a disposizione 5500 euro ciascuno per acquistare computer e telefonini, monitor a 34 pollici e cuffiette. Entriamo nel dettaglio, per analizzare meglio il contesto e la notizia di cui tutti parlano che ha lasciato milioni di cittadini a bocca aperta.
Bonus 5500 euro per i deputati: tutti i dettagli che non vorremmo sapere
5500 euro saranno messi a disposizione di ogni onorevole che potrà utilizzarli per fare grandi acquisti nell’ambito della tecnologia, a stabilirlo è la determina di Montecitorio firmata da tre deputati: Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del M5S che hanno spiegato che il bonus servirà per le “esigenze individuali di aggiornamento tecnologico“.
In realtà il bonus era già presente con la scorsa legislatura e si aggirava intorno ai 2500 euro. L’aumento è avvenuto poiché è stato diminuito il numero di parlamentari, si tratta di un raddoppiamento. Quindi, gli onorevoli potranno comprare i nuovi dispositivi tecnologici e potranno essere rimborsati se presentano gli scontrini dei loro acquisti al collegio dei questori.
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Nonostante tre partiti diversi abbiano firmato la determina, qualcuno dei politici si sarebbe opposto. Tra i tanti c’è Stefano Buffagni, ex vice-ministro dello Sviluppo che attraverso un post di Facebook ha scritto: “Mentre il Paese versa in grosse difficoltà, le famiglie non arrivano a fine mese, le bollette volano alle stelle, trovo intollerabile, ma soprattutto politicamente suicida, avallare decisioni di questo tipo. Ho contribuito al taglio dei costi della politica, ho restituito più di 300 mila euro netti, non di certo per poi vedere questi autogol. Questa è una scelta che il Parlamento si poteva e doveva risparmiare”. La questione è molto delicata soprattutto per i cittadini che ancora una volta si sentono presi in giro da chi li guida.