Tragedia in mare: naufragio a Lampedusa, morta una bambina

L’infinita strage di chi cerca un posto migliore attraversando il Mediterraneo prosegue con una piccola vittima di appena 2 anni: una bambina morta per annegamento a un passo dalle coste italiane

bambina annegata lampedusa
Migranti (foto Adobe)

Un nuovo naufragio al largo delle coste dell’isola siciliana di Lampedusa. Un’altra tragedia in cui ha perso la vita una bambina di 2 anni e che poteva costare la vita anche ad un altro bambino.

I migranti soccorsi al largo di Lampedusa sono tutti originali del continente africano. In particolare sono stati identificati come provenienti da Guinea, Camerun e Costa d’Avorio. Il soccorso di questo gruppo di migranti, quarantrè persone in tutto con nove donne e tre bambini, è stata la Guardia Costiera. La procura di Agrigento ha già aperto una inchiesta contro ignoti con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte a seguito di altro reato.

“Una strage senza fine”, lo sfogo del sindaco Mannino

Il sindaco Filippo Mannino racchiude in poche parole, riportate anche da Skytg24, tutto il dolore di chi si trova in prima linea in questa situazione emergenziale costante e che si trova a dover accogliere in pratica ogni giorno non persone ma cadaveri:E’ una strage senza fine. Sono notizie che non soltanto rovinano le giornate, ma che devastano. Perché si tratta di bambini. Non che non faccia impressione quando perdono la vita gli adulti, ma quando si tratta di bambini è veramente devastante“.

Mentre il governo portava avanti quello che è stato definito decreto ONG, per contrastare eventuali collusioni tra organizzazioni e trafficanti di uomini, e mentre il Ministro delle Infrastrutture Salvini arrivava sull’isola di Lampedusa il sindaco Mannino è stato raggiunto da questa notizia tragica: “E’ straziante, da quando sono diventato sindaco non faccio altro che accogliere morti. E sono stati tantissimi, una decina almeno, i bambini”.
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Purtroppo la dinamica dell’incidente che ha portato alla morte della piccola è un canovaccio già visto e rivisto più volte con barconi fatiscenti utilizzati da trafficanti per dare una speranza a masse di disperati che cercano una vita migliore superando settimane di viaggio estenuante via terra e poi via mare. Gli altri superstiti, raccolti dalla Guardia Costiera mentre il barchino di ferro su cui viaggiavano stava affondando sotto tutti stati tratti in salvo e un altro bambino, intubato, è ora fuori pericolo.

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