Qatargate, spuntano nuovi nomi fatti dal marito di Kaili

Quello che è stato ribattezzato Qatargate potrebbe trasformarsi in un vero e proprio terremoto per Bruxelles dato che il compagno di Eva Kaili starebbe facendo altri nomi

scandalo qatargate
Parlamento Europeo (foto Pexels)

Continuano ad arrivare informazioni ed indiscrezioni su quello che ormai possiamo ribattezzare Qatargate anche se il Paese continua a respingere le accuse di aver corrotto con regali e ingenti somme di denaro membri chiave del Parlamento Europeo.

Tra i nomi più grossi al momento coinvolti ci sono senza dubbio quello della ormai ex vicepresidente dell’EuroParlamento Eva Kaili, destituita con un voto quasi unanime una manciata di ore fa, e Antonio Panzeri ex eurodeputato di PD e Articolo 1 e impregnato in una organizzazione non governativa. Ma, stando a quello che trapela, il compagno di Kaili, arrestato a sua volta per coinvolgimento nelle attività criminali contestate alla compagna e agli altri, ci sono anche molti altri nomi.

Nuovi nomi nello scandalo del Qatargate, parla il compagno di Kaili

Come si concluderà questa vicenda è difficile poterlo prevedere adesso ma si tratta comunque di un duro colpo per le istituzioni europee. Dalle perquisizioni che le autorità belghe hanno effettuato nelle case di Eva Kaili e Antonio Panzeri sono stati sequestrati oltre un milione e mezzo di euro in banconote mentre Francesco Giorgi, compagno della ex vicepresidente dell’EuroParlamento, sarebbe parlando da ore con i magistrati facendo altri nomi che rischiano di cadere.

Secondo quanto riportato anche da La Repubblica un ruolo particolare avrebbero avuto anche le ONG utilizzate, questa è una delle frasi riportate da La Repubblica, “per far girare i soldi“. Tra le ONG coinvolte ci dovrebbe essere, secondo alcuni, proprio quella fondata da Panzeri: Fight Impunity. Nella giornata di venerdì scorso erano stati fermati in quattro: Panzeri, Giorgi, Niccolò Figà-Talamanca e Luca Visentin. Per quest’ultimo era però poi arrivata la scarcerazione. Secondo le indagini coadiuvate dal magistrato Michel Claise questa sorta di piccola organizzazione dedita alla corruzione aveva lo scopo di favorire all’interno dell’Unione Europea i rapporti in particolare con due Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo: non solo il Qatar ma anche il Marocco. Coinvolte, secondo le intercettazioni, nelle attività anche la moglie e la figlia di Panzeri. In particolare la moglie dell’ex eurodeputato di Articolo 1 risultava perfettamente a conoscenza di quelli che lei stessa definiva “intrallazzi”, del marito che avevano permesso a lei e alla famiglia di Panzeri di fare vacanze pagate anche cento mila euro.

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La Presidente dell’EuroParlamento Roberta Mezzola ha espresso con forza tutta la sua indignazione, dichiarando anche la volontà di avviare una indagine interna perché i meccanismi del Parlamento Europeo e le istituzioni diventino ancora più impermeabili agli eventuali tentativi di corruzione e di influenza da parte di entità esterne.

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